Notes:
- «Dirimatur» è reso in italiano con «si componga», che non pare rendere compiutamente il significato del verbo «dirimere» e soprattutto «controversiam dirimere». La composizione è solo uno dei modi con i quali si può «risolvere» (dirimere) la controversia.
Né vale richiamarsi ad una traduzione ad sensum, ricorrendo al parallelo dell’«aequa solutione» della prima parte del canone; là, infatti, si considerava il desiderio di una soluzione «inter eos», cioè «tra loro», mentre nella seconda parte del canone la situazione muta e l’intervento di persone autorevoli è destinata alla risoluzione della controversia. Anche le diverse congiunzioni, ossia «atque» nella prima parte del canone e «vel» nella seconda depongono per questa interpretazione.
In tal modo si avrebbe una sorta di parallelo con il can. 1713 che prevede appunto due modi per evitare i giudizi: evitarli con la transazione o conciliazione (che corrisponderebbe alla prima parte del can. 1733 § 1) e evitarli o risolverli con giudizio di uno o più arbitri.
È auspicabile perciò la sostituzione di «si componga» con «si risolva». ↩